Il tuo browser non è aggiornato. Aggiorna il tuo browser per una maggiore sicurezza, velocità e la migliore esperienza su questo sito.

La normativa sulla sicurezza dei compressori e dell’aria compressa

martedì, settembre 25. 2018

Come ogni tecnologia che implica la presenza di gas sotto pressione, il compressore e l’aria compressa sono intrinsecamente pericolosi. Per questo motivo è necessario seguire una serie di cautele e precauzioni e attenersi a specifiche disposizioni di legge che illustreremo in questo articolo
normativa sulla sicurezza dei compressori e dell’aria compressa

La normativa sulla sicurezza dei compressori e l’utilizzo dell’aria compressa ha lo scopo di prevenire possibili incidenti legati a questa tecnologia. Oltre alle esplosioni, esistono infatti anche rischi più subdoli, ad esempio i danni che le pistole di soffiaggio e raccordi possono creare sulla salute dei lavoratori, oppure cedimenti improvvisi dei recipienti in pressione con effetti meccanici potenzialmente letali, come lo spostamento violento della persona di diversi metri.

 

Le fonti di legge di riferimento principali sono il Dlgs 81/2008 (il testo generale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro) e successive integrazioni e modificazioni, e il D.M. 329/04 che detta norme specifiche sui recipienti a pressione. Il D.L. del 3 aprile 2006 n.152 (il cosiddetto codice dell’ambiente) vieta lo scarico diretto in fogna delle condense dei compressori, che sono a tutti gli effetti da trattare come scarichi industriali. Infine, il D.M. 147/2006, che prescrive il libretto per gli essiccatori frigorigeni che impiegano il gas freon.

 

In linea generale, è necessario che l’uso di qualsiasi impianto, dispositivo o sistema che utilizza o produce aria compressa sia adeguatamente considerato nel piano generale di prevenzione e gestione degli infortuni sul lavoro di cui ogni azienda si deve munire.

 

Una buona prassi è quella predisporre delle istruzioni specifiche e dettagliate contenenti le precauzioni da adottare non solamente durante l’utilizzo, ma anche nelle fasi di installazione, trasporto e movimentazione delle singole macchine. A questo riguardo il manuali di uso e manutenzione dei costruttori delle apparecchiature costituiscono elemento fondamentale. È poi comunque necessario attenersi scrupolosamente agli obblighi specificatamente dettati dal D.M. 329/04.

 

La disciplina del D.M. 329/04

Il decreto ministeriale 329/04 prevede alcuni obblighi da rispettare quando si mette in servizio un impianto o un macchinario a pressione all’interno di una azienda. Bisogna notificare all’INAIL una dichiarazione contenente tutti gli elementi indicati nell’art. 6, tra cui una relazione tecnica e lo schema delle attrezzature. Ai sensi dell’art 4, è necessaria una verifica da parte di un soggetto terzo nei casi che l’assemblaggio o l’installazione dell’impianto abbia capacità e pressione superiori a certe soglie definite del DM stesso .

 

Una volta messo in servizio l’impianto, è necessario procedere a delle verifiche e riqualificazioni periodiche, comprendenti controlli di integrità e di funzionamento scaglionate secondo i tempi previsti nell’allegato al decreto. Se si falliscono le verifiche, è necessario sospendere immediatamente l’utilizzo del macchinario.

 

Per evitare che le pressioni superino i limiti di progetto delle apparecchiature, bisognerà attrezzare i dispositivi con adeguati strumenti di protezione che garantiscano il non superamento dei limiti stessi (art.9). Modifiche e riparazioni sono soggette anche esse a procedure di valutazione di conformità e a controllo (art. 14).

 

La sicurezza degli impianti di generazione dell’aria compressa nel Dlgs 81/08

Come ogni impianto industriale, anche quelli di generazione dell’aria compressa rientrano nella disciplina generale della normativa sull’igiene e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Bisognerà quindi fare attenzione anche alla disciplina dettata dal Dlgs 81/08 e successive modificazioni.

 

Volendo tratteggiare una idea generale di una materia molto complessa e non riassumibile in questa sede, è necessario individuare i rischi legati all’impiego dell’aria compressa non in astratto, ma con riferimento alla singola realtà aziendale, per poi prevedere un vero e proprio piano sia di prevenzione (compresa l’eventuale formazione del personale) che di gestione degli eventuali incidenti. Bisogna anche indicare le procedure da seguire e le persone responsabili della loro implementazione ed esecuzione.

 

Ricordiamo che le violazioni alle prescrizioni del Dlgs 81/08 sono sanzionate penalmente con l’arresto o l’ammenda, secondo i vari casi.

 

Qualche consiglio pratico

Acquistare compressori e impianti di generazione e gestione dell’aria compressa da produttori certificati e dotati di sistema di controllo interno della qualità è condizione necessaria, ma non sufficiente, a evitare incidenti. La sicurezza dipende infatti da molteplici fattori, quali la manutenzione (anche la migliore macchina diventa pericolosa senza manutenzione periodica), l’utilizzo (il fattore umano pesa più di quanto si creda in caso di incidenti), la collocazione della macchina all’interno dell’azienda (una cosa è ad esempio installare un compressore in una sala dedicata, una cosa tenerlo a contatto di altri macchinari), le condizioni della sua effettiva utilizzazione , e via di seguito.

 

Per questo motivo sconsigliamo vivamente di affrontare la materia da soli ricorrendo a soluzioni “fatte in casa”. Il rischio non è solo quello di violare la normativa, ma di mettere seriamente in pericolo la sicurezza non solo del personale, ma degli impianti stessi e, in ultima analisi, del capitale investito nell’azienda.

 

Meglio invece rivolgersi a studi specializzati nelle problematiche della sicurezza, non solo per avere indicazioni professionali ed effettive su una materia che diventa ogni giorno più complessa, ma anche al fine di alleggerire la responsabilità civile e penale nel caso che malauguratamente si verifichi un incidente.

 

Per approfondire:

http://www.ariacompressa.it/normative/A06.asp

http://progettoenergiaefficiente.it/aria-compressa-normativa-sugli-scarichi-industriali/